GODZone – Qual è il piano? Forma fisica e programmazione (Parte Uno)

Nathan Fa’avae

Articolo tradotto da Sleepmonster: Visualizza articolo orginale

Il campione del mondo di Adventure Race Nathan Fa’avae ha scritto questa dettagliata serie di articoli sull’allenamento per Godzone, la gara di Adventure Race originariamente fissata a Novembre 2020, poi posticipata a Marzo 2021. L’argomento rimane interessante e valido anche per qualsiasi altro tipo di expedition race e spiega il suo approccio a diversi aspetti dell’adventure racing (nel quale è particolarmente forte) che abbiamo diviso in una serie di articoli.

Negli ultimi mesi diversi concorrenti e team che parteciperanno a GODZone mi hanno chiesto consiglio o di fare loro da coach. Ho risposto che era troppo presto per impostare allenamenti o coaching, ma che avrei scritto degli articoli e li avrei condivisi pubblicamente, quindi in prossimità dell’evento mi potranno contattare se vorranno le mie indicazioni.

Quindi parteciperai a GODZone il prossimo anno.

Cosa dovresti fare ora, in quarantena e con molto tempo a disposizione? La risposta breve è: molto poco. In quarantena quello che puoi fare è limitato e non hai comunque bisogno di fare molto in termini di allenamento.

L’attività quotidiana di base per una sana forma fisica è importante, 30-60 minuti al giorno per camminare, correre, andare in bici o qualunque cosa tu possa fare. È più una questione di rimanere sani e non allenarsi per un obiettivo.

 

Un conto alla rovescia di 16 settimane

La regola generale con il coaching è che non preparo programmi di allenamento lunghi più di 16 settimane. Questo è in linea con la mia filosofia sull’avventura e sul mio stile di vita.

L’Adventure Racing è uno sport dinamico e di transizione. Richiede flessibilità e capacità di cambiare, muoversi, adattarsi. Avere un programma di allenamento rigido e strutturato per uno sport che è l’esatto contrario è davvero un ossimoro.

La mia esperienza con l’adventure racing è di una gara in cui si passa la maggior parte del tempo camminando tra gli imprevisti e limitando i danni. La tua abilità di pensare velocemente e trovare una soluzione è la chiave per un buon risultato.

Di conseguenza, chi si è allenato per essere un adventure racer avrà la meglio su chi si è allenato con misuratori di potenza e calcolando le zone di frequenza cardiaca in allenamenti indoor.

L’essenza dell’allenamento è preparare il tuo corpo per quel che puoi aspettarti di trovare in gara: l’adventure racing è un evento sportivo all’aperto e nel pieno degli eventi atmosferici, il tuo allenamento deve rispecchiare tutto questo.

E’ importante ricordare che l’adventure racing è ultra endurance. Non è necessario raggiungere il picco di rendimento come in una competizione di durata inferiore, tipo una maratona.

Per una adventure race è importante essere allenati, forti e in salute. Se pianifichi il tuo allenamento e scarico in modo che il picco sia in prossimità della gara andrà tutto bene.

  

Programmare è tutto

Se sei un atleta di ultra-endurance, il rischio di sovrallenamento è basso perché non hai particolarmente bisogno di stare in zone di alta frequenza cardiaca.

Anni fa ero un atleta di mountain bike professionista e mi sono qualificato per le Olimpiadi del 1996. Nel mio periodo da professionista l’allenamento consisteva nel raggiungere zone di alta frequenza cardiaca, fare ripetute, prove a cronometro e accumulare gare. Era molto facile bruciarsi (sovrallenarsi) e pianificare il picco in modo che fosse il giorno della gara era una forma d’arte. Era molto frequente avere una performance al di sotto delle aspettative se arrivavi alla gara senza il giusto scarico.

Ricordo alcune occasioni in cui ho fatto in prova il percorso di una gara di Coppa del Mondo qualche giorno prima dell’evento sentendomi alla grande, per poi ritrovarmi spompo con le gambe a terra per il giorno della gara, o viceversa.

Il punto è che la programmazione era tutto.

Quando sono passato dalla mountain bike alle gare multisport e poi alle adventure race, è stato facile essere sicuro di essere pronto il giorno della gara. Per i principianti le gare erano così lunghe che potevi avere un brutto momento ma la tua giornata non era necessariamente da buttare, rispetto a una gara da 2 ore di MTB.

Per l’adventure race non c’è bisogno di arrivare al giorno della gara con un picco di prestazione perfettamente stabilito, ma basta raggiungerlo in prossimità della settimana di competizione e andrà benissimo.

Nelle gare multisport e ancora di più con l’adventure racing ci sono talmente tante altre componenti che contribuiscono al buon esito che una buona forma fisica è soltanto uno dei pilastri richiesti.

 

6 Aspetti su cui lavorare

In questi articoli spiegherò quelli che penso siano essere i punti chiavi e condividerò le mie idee su essi.

Volevo focalizzarmi su una top-5, ma dopo molte riflessioni penso che ci sarà una top-6. Lascerò l’allenamento per ultimo perché richiede più spazio.

  1. Navigazione
  2. Attrezzatura
  3. Nutrizione
  4. Lavoro di squadra
  5. Strategia
  6. Allenamento e abilità