L’alimentazione per l’Adventure Race (Quarta parte di di GODZone – Qual è il piano?)

Articolo tradotto da Sleepmonsters

La domanda che mi fanno più spesso quando si parla di Adventure Race è cosa mangio in gara. La mia alimentazione è cambiata innumerevoli volte da quando ho iniziato a praticare questa disciplina, nel 1999. Per i primi 10 anni si mangiavano soprattutto barrette energetiche, gel e cibo tipo snack.

Fare la spesa era abbastanza imbarazzante perché la maggior parte del cibo nel carrello si poteva considerare cibo spazzatura. La lista della spesa era tipicamente: lecca-lecca, patatine, barrette muesli, cioccolato, crackers, biscotti, noccioline salate e frutta secca.

Nelle aree di transizione mangiavamo pasti normali, preparati dal nostro team di supporto. Il nostro obiettivo era che loro ci preparassero panini e frutta fresca per l’uscita dell’area di transizione.

Non abbiamo mai usato pasti liofilizzati perché richiedono acqua calda per essere preparati, non disponibile in gara, mentre nelle aree di transizione il team di supporto poteva preparare senza problemi pasti con ingredienti freschi.

Intorno al 2010 però le gare sono diventate principalmente in formato non supportato, così abbiamo iniziato a usare a volte cibo liofilizzato nelle aree di transizione, che però era inutilizzabile in gara perché richiede acqua calda e non avevamo intenzione di a) portare un fornello, o b) fermarci per riscaldare l’acqua.

Il momento di svolta è arrivato per me nel 2012, quando mi stavo preparando per i Campionati del Mondo in Francia: un ciclista e orientista di Nelson che conoscevo, Grant MacDonald, leader nella tecnologia di liofilizzazione in Nuova Zelanda, mi ha detto che secondo lui con una migliore alimentazione la nostra squadra poteva andare più veloce più a lungo.

Naturalmente ero curioso.

Il risultato è stato che il nostro team ha gareggiato con il cibo liofilizzato di Grant e ha vinto la gara, e da allora abbiamo vinto 5 degli ultimi 6 Campionati del Mondo.

Subito dopo la gara in Francia, Absolute Wilderness è stato lanciato sul mercato.

Ci sono alcuni elementi chiave che rendono questo prodotto unico a livello mondiale. L’azienda ha sviluppato una nuova tecnologia che fa sì che i pasti abbiano il sapore di “cibo vero”, in gran parte perché questa tecnologia permette di essiccare i pasti veri.

Di norma i pasti liofilizzati vengono preparati mescolando insieme gli ingredienti secchi, motivo per cui non si reidratano bene in acqua fredda.

Absolute Wilderness prima prepara i pasti completi, quindi questi vengono sottoposti al processo di essiccazione, per essere poi confezionati sottovuoto per sigillarne la freschezza.

Il nostro team è il principale banco di prova per i prodotti, infatti la maggior parte della gamma è stata testata da noi in adventure race prima di essere lanciata sul mercato e quasi sempre corriamo con prototipi da testare, sia per quanto riguarda il sapore sia per l’aspetto energetico.

Posso dire in tutta onestà che i momenti del pasto in gara con la nostra squadra sono piacevoli e più corriamo, più pasti liofilizzati (e frullati) usiamo. Il sushi liofilizzato è stato un highlight durante le ultime gare.

Mangiamo anche le solite schifezze, ma molto meno di quanto fossimo abituati. I pasti Absolute Wilderness forniscono l’energia che ci serve in una frazione del peso delle altre opzioni.

Quando gareggiamo al caldo assumiamo prodotti della gamma Saltstick. Ci piacciono le barrette di burro d’arachidi, i Pure gel e i biscotti Em’s Power Cookies, riempiamo gli zaini e siamo a posto.

Nb: ma ci sono anche altri cibi per attività outdoor 🙂