Cosa succede quando un’orientista decide di fare la Maratona di New York 2022? Ce lo siamo fatti raccontare da Chiara, grande atleta e appassionata di gare avventura…
Report di Chiara Sergenti
Maratona di New York 2022, una delle più belle al mondo dicono, di sicuro lo é per il folklore e per il calore della gente, quella folla di persone che ti accompagna lungo tutti (quasi, ponti esclusi) i 42 km e 195 metri o meglio 26.2 miglia!
Un vero rave della corsa come definito anche da altri e non poteva essere descritto meglio.
Il cuore pulsante della maratona sono i volontari, che appena arrivati al ferry boat, il traghetto che dal Financial District ti porta a Staten Island per la partenza al ponte di Verrazzano, ti accolgono con un calore ed un’energia da concerto epico.
Ma partiamo dall’inizio! Aspetto questa maratona da almeno 4 anni, doveva essere il regalo, che alla fine mi sarei fatta, dei miei 40 anni su un’idea di mia suocera, anche se sarebbe comunque slittato due anni dopo, nel 2020, ma sappiamo com’é andata e nel 2021 non ci é stato permesso partecipare come cittadini europei, devo dire per fortuna perché avevo una caviglia completamente fuori servizio a causa di un brutto infortunio, caviglia che sarebbe stata operata a fine novembre e avrebbe avuto bisogno di molti e molti mesi di riabilitazione.
Non so quindi bene quando far avere inizio alla mia maratona, se dal momento in cui ho cominciato a pensarci seriamente e ad attivarmi per iscrivermi, se quando mi sono iscritta, se quando ho fatto il mio primo passo di corsa dopo esser stata operata o quando ho cominciato a prepararmi a metà giugno per iniziare a prepararla seriamente da luglio, fatto sta che questa maratona l’ho preparata divertendomi molto, moltissimo e l’ho corsa con un’emozione ed una pelle d’oca indescrivibili solo a parole, comprensibile solo vivendola.
Mi era stata raccontata da amici che l’avevano già corsa, ascoltata nei podcast, letto, ma mai avrei pensato ad un effetto adrenalinico così per tutti e i 42,195 km.
É stato strepitoso, meraviglioso, ho fatto parte di un movimento di amanti della corsa, ma anche della camminata, davvero unico.
Maratona di New York 2022: il percorso
Il percorso davvero spettacolare e bellissimo, quello di New York percorso in 5 dei suoi quartieri, partendo dal bellissimo e lunghissimo ponte di Verrazzano a Staten Island, tanto bello quanto irraggiungibile quella mattina, tant’é che per ritardo del pullman che mi avrebbe portato al ferry boat di collegamento tra Manhattan e Staten Island dove si trova il ponte di Verrazzano e il sovraffollamento rispetto i mezzi a disposizione tra l’arrivo del ferry boat a Staten Island e il villaggio della partenza a Fort Wadsworth ho perso la mia wave di partenza e sono partita in quella dopo, ma a quel punto, sono partita sul ponte e non sotto dove sarebbe stata la mia partenza ufficiale, e già che c’ero, in pole position davanti al palco delle celebrità dove viene cantato l’inno ufficiale americano che dà il via alla maratona!
Migliaia e migliaia di persone come me esaltate da quell’atmosfera, sorridenti, a braccia alzate a ringraziare di poter essere lì a divertirsi e a godere di quel paesaggio e di quel percorso in cui mettersi alla prova per 42 km e 195 metri, per tenere duro e arrivare alla fine sorridenti e a braccia alzate e per vedere come andava a finire.
La maratona di New York 2022: la mia gara
C’é stato un momento in cui la mia caviglia my anckle never give up ha avuto un cedimento perché sono passata sopra ad un tombino e ha reagito benissimo, ma mi sono un po’ spaventata, ho riconosciuto la fatica, arrivavo dall’interminabile e quasi solo in salita ponte del Queensboro dove alla fine c’erano i miei a tifarmi ma non li ho visti, e proprio lì poco più avanti, un appoggio storto e l’attenzione é ritornata a mille con il monito alla stanchezza e allo spauracchio infortuni.
C’é stato un altro momento in cui ho avuto paura di perdere il controllo e tagliare dentro Central Park perché non ce la facevo più a macinare solo asfalto di fianco a quel meraviglioso parco, secondo il mio memory saremmo già dovuti entrare e la tentazione di tagliare da orientista era così travolgente che avevo paura di farlo sul serio e così, anche lì mi son parlata efficacemente, da psicologa quale sono, perchè quando son nata assieme ai piedi che iniziano a correre é nata anche la curiosità di capire i meccanismi del cervello e del comportamento, e così ho fatto come mi avrebbe consigliato Cristiana la psico.
Il pubblico e le storie dentro la Maratona di New York 2022
Tanti tanti incitamenti, tanto Power tanto push for Power e tanti cartelli con su scritto che quel qualcuno che stava correndo per loro era il loro eroe, qualcuno che correva per la mamma o il papà o il fratello o qualche altro angelo, una mamma che correva la sua 27 maratona con la figlia e la figlia che correva la sua 3 maratona con la mamma, uno dei miei sogni – che entrambi i miei figli hanno promesso di realizzare con me, sarò una vecchia bacucca ma correrò ancora dignitosamente con loro!!- quanta tenerezza e dolcezza in quei messaggi, quanta speranza ma anche disperazione e dolore in poche semplici parole stampate sulle magliette di quelle persone che erano lì come me a condividere un pezzo di storia di vita in un pezzo di mondo.
Scrivere il proprio nome sulla maglia é fondamentale, già perché avrai un tifo personalizzato e ad ogni passo in cui ne avrai bisogno arriverà il tuo tifo personalizzato e anche se starai sui gomiti alzerai le braccia e risponderai gridando e aumentando almeno per quei 5 passi!! La gente lo sa quando ne hai bisogno, ti legge in faccia quando li guardi in cerca di forza e risponde, eccome se risponde! Sono stati adorabili e fondamentali! Avrete così tanto tifo personalizzato da perfetti sconosciuti ma coabitanti del mondo come te che quella mattina si son presi la briga per passione di andare a seguire una folla di gente che corre per passione é emozionante e almeno per quei 42 km ti fa credere nella forza dell’Unione del genere umano e dell’energia che sprigiona, un melting pot meraviglioso e unico in quel genere.
La magia e la carica e l’energia della maratona di New York é tale da aver fatto venir voglia di correla anche a mio marito, non perdo tempo inizio ad allenarlo
Ci sono i runners dai più bizzarri, ne ho trovato uno con un ananas in testa e l’ho affiancato e scrutato molto bene perché non potevo crederci, ma ha corso con un ananas in testa in equilibrio, una signora anziana vestita da Wonder Woman, chi a torso nudo, chi spinto in carrozzella.
Tutti gasati dai tifosi, una folla di gente incredibile con tantissime band che suonavano a ritmo di rock da trascinarti e da farti alzare le braccia e ballare anche quando nella mente passavano i ricordi dei consigli di Massini e Pizzolato che raccomandano di non contrarre muscoli che possono fare consumare energie preziose per arrivare alla fine e mantenere lo sguardo alto per non abbassare il baricentro, ascoltati ossequiosamente nei poadcast che mi hanno fatto compagnia nella lunga preparazione durante le albe estive.
Una maratona per un orientista
Una maratona per un’orientista può essere noiosa senza una cartina e devo dire mi é mancato averla tra le mani per tenere sotto controllo lo sviluppo del percorso e la distribuzione delle mie risorse, ma avevo memorizzato quanto meglio potessi il percorso, con video, mappe, altimetrie e avevo immaginato cosa aspettarmi miglio dopo miglio durante la mia preparazione con i poadcast trovati in rete.
Una cosa importante é non improvvisare una maratona, ma prepararla, io l’ho fatto per bene, ma avevo a disposizione poco tempo, o meglio, avevo passato un anno sulle stampelle e zoppicando perciò mi mancava la base aerobica che avrei costruito e mantenuto in inverno, ma pazienza, era già un bel traguardo riavere entrambi i piedi funzionanti per poter fare una maratona, solo che con tanti km di carico l’ultimo mese prima della partenza ho rimediato una brutta infiammazione ai tendini e l’ho rattoppata pedalando e pedalando e facendomi curare dai fisioterapisti!
La mia maratona é iniziata alla grande, mi sentivo bene, le gambe giravano e badavo non girassero troppo all’inizio altrimenti l’avrei pagata, ma é stato difficile tenersi, poi però ho avuto una brutta crisi di stomaco e di pancia verso il 15º km ed é stata durissima continuare a correre fino a trascinarsi ma dopo 15 km si é risolta e sono resuscitata, solo che avevo già 30 km sulle gambe.
Al famoso muro dei 30 io finalmente ho rivisto la luce, mi sono risentita lucida e sul pezzo!! Una cosa é certa, mai più sali prima di una gara, né gel alla caffeina, il sapore dolciastro mi ha nauseata per diversi giorni a seguire poi.
Perchè correre la maratona di New York 2022: la motivazione
Durante il percorso c’erano tantissimi cartelli dei fan, molti ci facevano ricordare e chiedere il nostro perché? ma infatti, perché?? Perché tutta quella fatica? Alla mezza ero certa che la maratona non facesse per me, e nemmeno la mezza, tanta fatica, solo corsa e niente spezzoni di ritmo o lanterne nel mezzo, ma solo tanti passi.
Mi sono chiesta molte volte perché, e mi sono data altrettante risposte: bé, perché no, per le albe che ho visto, per la preparazione che c’é stata dietro, mia e della mia famiglia, di mio marito e dei miei figli con gli innumerevoli incastri per farmi allenare e incoraggiamenti estivi, alle sveglie alle 4.50 o agli allenamenti con la frontale in cerca di refrigerio, ai collinari con le amiche che hanno preparato un pezzo di maratona con me, perché voglio fare anche io quei 42 km e arrivare all’arrivo, per la cura e la riabilitazione in cui mi ha seguito mio suocero e per i pasti preparati apposta da mia suocera, perché mi stavano tifando e seguendo le mie amiche, ma proprio tutte, la Vale, che mi ha preparato e seguito non solo in questi mesi ma pensiamo a questa maratona da anni, gli amici, i compagni di scuola, il mio primo allenatore, i miei genitori e mia cognata, le mamme e i papá dei compagni dei miei figli e tante altre persone che fanno parte della mia vita.
Poi mi sono ricordata che all’arrivo avrei conquistato una medaglia bellissima che i miei bimbi aspettavano di vedere da mesi e con la quale ci sarei andata in giro fiera fino al giorno successivo nella tradizione del medal’s monday ricevendo congrats sinceri da sconosciuti che fanno sempre piacere!
Le tecniche di Mental Training
Le ho usate tutte (o quasi!) le tecniche di mental training lungo la maratona, ma la costante che ha funzionato di più é stata cercare la mia famiglia che mi faceva il tifo e li ho visti tutti, in una curva a Brooklyn, per caso, é stato il momento più meraviglioso della gara, li avevo cercati tanto, non sapevo se li avrei trovati perché la più piccola la mattina aveva la febbre e chi lo sa come evolveva. Ma lei é un carrarmato ed armati di cartelloni mi hanno seguita capitanati da mio marito e seguendo mio nipote lungo tutto il percorso per sostenermi e tifarmi.
É in assoluto la parte migliore di tutte le gare mio marito ed i miei figli e questa volta anche mio nipote che mi fanno il tifo!! Vale tutto, vale la fatica, vale il tenere duro vale arrivare comunque mettendocela tutta almeno allo sprint!!
Ma tornando alle tecniche che ci vengono in aiuto dalla psicologia sportiva, oltre al parlarci, incitarci, riportare l’attenzione sul corpo e sulla postura nel momento della fatica, al distrarci coscienziosamente e riportare il focus sul respiro, sul passo, sulle spalle, sui pollici e sulla fronte, sul sorriso e su quei muscoli che dobbiamo tenere rilassati e altri che dobbiamo fare funzionare al meglio, sulla linea blu da seguire per quei 42,195 km sul visualizzare e visualizzarci nei prossimi km o nelle prossime miglia, riconoscere quando la fatica porta a seguire dei flussi mentali distraenti e dissocianti ma per fortuna il mio essere prima psicologa poi runner mi fa risalire in un momento al meccanismo cognitivo per cui sono finita lì e riesco a stopparlo e a ritornare nel qui e ora e a sentire tutto con tutti i sensi.
E come ogni corsa che mi caratterizza, che sia un allenamento o che sia una gara o la maratona di New York, la finisco in progressione, non mi preoccupo di avere il sorriso, sono certa di averlo stampato su da prima della partenza e le foto lo confermano!!
Un gran bel sorriso di soddisfazione, al grido di ce l’ho fatta!!!
😜